Le diverse strade di Sel e movimento

Abbiamo appreso dalla Gazzetta di Mantova del 2 aprile che Sel sta spalancando le porte a movimenti e associazioni, nel tentativo di ricomporre i frammenti, stanchi e burocratici, di un sinistra che sembra non abbia più nulla di rilevante da dire.  Crediamo opportuno fare alcune riflessioni in merito.

Da qualche mese SEL , sopratutto in seguito alla vittoria di Syriza in Grecia, si è fatta vergognosamente araldo dell unità della sinistra, prodigandosi in continui appelli e in apparenti aperture ai movimenti, per poter rilanciare una forza popolare e di trasformazione sociale. Ma non sono chiari i termini con cui il partito di Banzi voglia sviluppare questo progetto nel nostro territorio. Nei fatti, quello stesso partito che si vorrebbe cugino di syriza e podemos, in occasione delle prossime amministrative  si presenta a Mantova alleato con il Partito Democratico e la sua gang ambigua e confusa di Palazzi, palazzinari, archistar e personaggi affini : versione nostrana e accattona dei gruppi di interesse e potere che hanno venduto Spagna, Grecia e gli altri paesi PIGS alla troika e alle multinazionali.

Al gruppo dirigente di sel-mn sfugge sicuramente che le due realtà politiche in questione, per riuscire a canalizzare il processo popolare in atto in questi paesi, hanno mantenuto posizioni antagoniste e conflittuali nei confronti di tutti i partiti politici e relative lobby colpevoli della attuale catastrofe economica; il PD è senza dubbio tra questi. Va inoltre precisato che Syriza e Podemos hanno costruito una vera e propria dialettica con i movimenti, anche quelli più conflittuali, basata sulla condivisione di un’ idea alternativa di Europa e non si sono limitate, come la nostrana sel, a “spalancare le porte ai movimenti” tentando così di inglobarli nei soliti giochi di potere confinandoli a fare l’ ala sinistra e caciarona di governi improponibili ad una forza di cambiamento.

Per questa ragione, non possiamo che compiacerci del fatto di non essere nell’ elenco delle realtà di movimento (che, in verità, si riducono ad essere poco più che associazioni culturali o politiche, non certo frequentate delle masse) a cui Banzi spalanca le porte. A voler ben vedere tra tutte quelle realtà elencate, siamo senza ombra di dubbio quella che si dimostra più variegata, più conflittuale, più partecipata sia da giovani che meno giovani; con un analisi della realtà critica e puntale su uno svariato numero di temi (precarietà, mutalismo, immigrazione, cementificazione, ecc…) ma soprattutto siamo la meno compatibile ai giochetti da centro-sinistra tradizionali. Forse è proprio per questo che non interessiamo a SEL. 

Alle sudette considerazioni si aggiunge la triste amarezza di vedere coinvolto in questi tristi giochi di potere un compagno come Matteo Gaddi che nel passato era stato in grado di essere sintesi rappresentativa di conflitti importanti (no turbogas, no antenne per telefonia mobile, ecc….) molto spesso combattute con passione ed onestà contro quelle stesse persone come il candidato sindaco del PD Mattia Palazzi, che oggi sel sostiene.Il suo silenzio sulle vicende successe negli ultimi mesi sulla lottizazione di largo-castello e le implicazioni di molti politici (oggi in corsa per le amministrative)con il gruppo Muto, sembrava molto strano; essendo stato egli stesso uno dei pochi oppositori in consiglio comunale a quella vicenda. Oggi, questo suo assordante silenzio, ci sembra un pò più chiaro.Vorrà dire che non ci stupiremo di vederlo assessore di quello stesso Mattia Palazzi a cui faceva opposizione qualche anno fa.