SFRUTTAZERO – autoproduzioni e resistenze contadine


Dettaglio eventi


ore 18 incontro con
NETZANET (progetto di autoproduzioni di salsa a sfruttamento zero promosso da migranti e precari della terra di Bari, che si finanzia in crowdfunding)
& CONTADINI CRITICI E RIBELLI della campagna mantovana

ore 20.30 pizza nel forno a legna con la salsa sfruttazero
(http://www.communianet.org/il-network/sfruttazero-ancora-possibile-sostenere-il-progetto)

Tra le discussioni che vorremmo affrontare, avvicinandosi il meeting climatico di COP21, c’é quella legata alla produzione agricola, ormai totalmente vincolata da un sistema che, imponendo il principio capitalista della massimizzazione del profitto, detta le proprie regole dall’alto: prodotti a basso costo, derivanti da sfruttamento del lavoro, che non permettono ai piccoli possidenti di produrre ad un salario equo. Inoltre, se dovesse entrare in vigore il trattato TTIP, le multinazionali avrebbero uno strumento in piú per stritolare gli agricoltori locali attraverso la vendita di alimenti prodotti dall’altra parte dell’oceano, la cui genuinitá sarebbe impossibile da stabilire, spesso derivanti da produzioni nocive al terreno e alla salute (basate su ogm, fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti, monoculture) che alimentano lo spreco d’acqua, l’effetto serra e l’inquinamento. Si creerebbe cosí un sistema in cui la grande distribuzione e le grandi aziende avrebbero il monopolio della filiera alimentare. Mentre nei nostri territori si continuerebbe a pagare per aver certificazioni, come quella biologica, che non riuscirebbero a tutelare i prodotti a kilometro zero. Non è questo il sistema in cui vogliamo alimentarci.

Abbiamo la necessità di mangiare cibi genuini a prezzi economicamente accessibili, di conoscere la loro provenienza e che ci sia realmente garantita tutta la filiera di produzione, dalla coltivazione alla vendita. Vorremmo discutere di questo con chi fa parte del circuito della produzione agricola, agricoltori e allevatori, per ascoltare il punto di vista di chi vive queste criticitá nel poprio lavoro quotidiano e proporre la costruzione di una rete di mutuo soccorso, capace di autodeterminarsi nel proprio territorio attraverso momenti di discussione e partecipazione assemblare. Occorre creare una rete di solidarietà, di cooperazione, di autorganizzazione che riesca a connettere le varie realtà, ostacolando le politiche dei sistemi dominanti.