CONTRO I CHARTER DELL’UMILIAZIONE

Per definizione le espulsioni collettive tramite voli charter impediscono un attento esame di ogni situazione con il rischio di una sottovalutazione delle possibile conseguenze di un ritorno forzato delle persone espulse, con il risultato di un indebolimento dei diritti fondamentali. Inoltre il restringimento della libertà personale necessario per seguire queste espulsioni collettive è impossibile senza l´utilizzo di misure che, in

qualsiasi momento, possono trasformarsi in brutalità, violenza e minaccia all´integrità fisica, morte inclusa, di coloro che vengono espulsi. Per di più, le espulsioni tramite voli charter sono il simbolo e la personificazione di una politica europea centrata sulla repressione. È giunto il momento di spiegare all´opinione pubblica che una politica basata su “sempre più controlli” può solo sfociare in un vicolo cieco e trasformarsi in una minaccia per la democrazia.

Un vicolo cieco perché, finché perdura il divario economico e democratico tra i nostri paesi, è illusorio pensare che misure di sicurezza possano scoraggiare e ostacolare i candidati all´immigrazione, alla ricerca di rifugio e di una vita migliore.

Una minaccia perché affidarsi all´efficienza dei controlli di polizia può soltanto – come si è visto negli ultimi venti anni di normative europee – indebolire le libertà fondamentali e le basi costituenti del principio di legalità e porta alla creazione di un regime repressivo al livello europeo.

Infine, questi ritorni coatti e collettivi hanno conseguenze pesanti sulla pace. L´uso simbolico dei voli charter da parte dei governi europei come deterrente per coloro che vogliono emigrare è carico di un messaggio umiliante. Le immagini degli individui espulsi, circondati da dozzine di poliziotti di ogni tipo, le numerose testimonianze della brutalità delle forze dell´ordine, il senso di ingiustizia e paura degli espulsi trova eco nei paesi di origine dove viene interpretato come un sentimento di arroganza verso tutta la polazione. Questo tipo di arroganza da parte dei paesi ricchi nel trattare le persone provenienti da paesi colpiti direttamente da conflitti e povertà richiama e risveglia memorie di una percezione effettiva di secoli di dominio, sfruttamento e umiliazione. Questo dramma devastante, che fomenta rancore, rabbia e odio, prima o poi, provocherà movimenti di rivolta e nuovi conflitti. Perché rappresenta una minaccia alle libertà individuali, alla democrazia e ai rapporti tra i popoli, la politica dei voli charter dove essere abbandonata.

Chiediamo urgentemente che il Parlamento Europeo denunci l´adozione della decisione sui voli per l´espulsione collettiva e che il Consiglio rinneghi il testo.

Come firmare questo testo?

Inviare l´adesione a der@cimade.org con la parola “charters” nell’oggetto. Al più presto sarà possibile firmare on line. Per favore controllate il sito www.cimade.org

Premiers signataires (au 19 novembre 2003):

Réseaux d’associations:

Coordination Européenne pour le droit des Etrangers à vivre en famille, FIDH (Fédération internationale des Droits de l’Homme), REMDH (Réseau Euro Méditerranéen des Droits de l’Homme), WARIPNET (Réseau Ouest Africain pour les personnes déplacées et les réfugiés).

Associations:

Allemagne – Interculturel Women’s Centere S.U.S.I, Forschungsgesellschaft Flucht und Migration –

Autriche – EIPCP (European Institute for Progressive Cultural Policies) –

Belgique – ASBL (Service d’aide aux accompagnateurs de personnes sans papier), Collectif Herstalien Opposé aux Centres Fermés, Espace MARX, MRAX (Mouvement contre le Racisme, l’Antisémitisme et la Xénophobie), Parti Communiste, POS (parti ouvrier socialiste), UPJB (Union des Progressistes Juifs de Belgique), La Voix des femmes –

Espagne – CEAR (Commission Espanola de ayadu al refugiado),Federation Espagnole de SOS Racisme –

France – Alternative Couleur Citoyenne, ANAFÉ (Association Nationale d’Assistance aux Frontières pour les Etrangers), APEQA (Association pour l’Etude des Populations en Quête d’Asile), Association AiXOS, ATMF (Association des Travailleurs maghrébins de France), ATTAC Calaisis, CADTM (Comité pour l’Annulation de la Dette du Tiers Monde), CICADE, CIMADE, CNSP (Coordination Nationale des Sans Papiers), Confédération Paysanne, Espace Che Guevara, Euromarche /Marches européennes, Femmes et Changements, FIDH AE, France Amérique Latine, France Libertés-Fondation Danielle Mitterrand, FTCR (Fédération des Tunisiens pour une Citoyenneté des deux Rives), GISTI, LDH, LDH Calais, L’Interassociatif des Solidarités, Ségou Breizh, Syndicat Solidaire Unitaire au trésor 06 –

Grande Bretagne – Statewatch – Grèce – Association of Greek-Kurdish Solidarity –

Italie – ARCI –

Luxembourg – ASTI (Association de Soutien au Travailleurs Immigrés) –

Suisse – ACOR SOS RACISME –

Tunisie – CRLDHT (Comité pour le Respect des Libertés et des Droits de l’Homme en Tunisie)

Filippo Miraglia

Responsabile Immigrazione ARCI

Piazza dei Ciompi, 11

50122 Firenze

tel. + 39055.262971

+ 348.4410860

e-mail miraglia@arci.it

Piero Cavina

tel 051596111

fax 051596145


Il consiglio dell´Unione Europea ha appena adottato una decisione sull´organizzazione dei voli charter per il rimpatrio degli stranieri prima ancora che il Parlamento europeo approvasse il testo. Ci opponiamo categoricamente a questa decisione. La nostra forte opposizione a questi mezzi di espulsione collettiva è motivata dalla convinzione che simboleggino e incoraggino una logica pericolosa e incontrollabile, sia per quanto riguardi l´integrità e la dignità degli individui, che per la democrazia europea ed il futuro dei rapporti tra i popoli delle nostre nazioni.