MONEY STAMPING

E’ facile: andate nella vostra “timbreria” di fiducia (quella cui vi

rivolgete per i bisogni quitidiani), e chiedete uno stampino tipo quello

qui sotto, con una lunga e chiara scritta “WARNING! MONEY CAN SEVERELY

DAMAGE YOUR MIND, HEALTH, SOCIETY AND ENVIRONMENT”. Una volta istallata

la vostra “Money Stamping Device” in ./sbin, non vi resta che digitare

da linea di comando

#stamp -o \usr\local\jeans\wallet\*

Il comando farà sì che la periferica di stampa apponga ricorsivamente

(nonché -o ssessivamente) la scritta “WARNING!…” su tutte le banconote

presenti nel vostro portafoglio.

Questa pratica è ben lungi dall’essere un passatempo privo di

significato o di sterile critica superficiale. Facili simbolismi sono

subito identificabili dietro alla scritta: ci rimanda in primo luogo

alle sigarette, e dunque suggeriscono di vedere il denaro come un vizio,

come una delle tante droghe verso cui si rischia di sviluppare

pericolose dipendenze. Nel momento in cui il denaro mette a rischio la

mind e la health, anche society and environment sono seriamente in

periglio.

Ne è prova il capitalismo ed il liberismo che hanno devastato e stanno

devastando il mondo in cui viviamo, e i rapporti interpersonali,

tentando di eclissare la dimensione del dono e della gratuità. La nostra

società basata sull’avidità sta dimostrando l’inesistenza di quella

“mano invisibile” che Keynes auspicava tanto ottimisticamente quanto

ingenuamente. Perciò, attenzione quando si maneggia il denaro: potreste

diventarne tutti schiavi, e forse lo siete già.

L’attacco che questa idea muove alla società del Denaro è ben più

profondo. Come l’ideatore Andreas Nordwall spiega rapidamente nel sito

dell’iniziativa:

http://www.interactingarts.org/moneystamping/index.html

“The actual message being printed is perhaps not as important as the act

of using money as a form of communication, because the method itself

compromises the symbolic value of money.”

Il ché significa che non importa cosa stia scritto sulle banconote, ma

il fatto che le banconote siano usate come mezzo di comunicazione è

talmente rivoluzionario da inficiarne la simbologia relativa.

La nostra società ha costruito attorno al denaro un particolare insieme

di riti e simbologie, che tendono a farne qualcosa di separato

dall’uomo, cui l’uomo tende, e da cui tutto dipende nella vita. Insomma,

una semidivinità, distante dall’uomo, che circola tra le nostre mani

impassibile e sacra come un’icona religiosa.

Tutta la vita, non solo del singolo, ma della comunità intera, ruota

attorno a questa piccola creatura sfuggiata alle mani del creatore: il

“progresso” di un paese, addirittura di una civiltà, si misura in base a

quanto denaro è capace di far circolare e fruttare; l’uomo (cui il

denaro dovrebbe servire) viene spesso lasciato in secondo piano (famoso

è il paradosso secondo cui ad ogni nuovo malato di cancro, il “pil”,

spesso preso ad indice di benessere umano e sociale, aumenta).

Usare il denaro per comunicare lo “umanizza”: ci ricorda che è un pezzo

di carta, lo abbiamo fatto noi, abbiamo il pieno potere su di esso. Non

c’è motivo per cui dovremmo dominare i fiumi con le dighe, i venti con i

rotori eolici, la potenza dell’atomo con le centrali nucleari, la vita

stessa con la genetica… per poi inginocchiarci davanti ad un misero

pezzetto di carta.

Scrivere sul denaro, piegarlo alle proprie esigenze espressive, equivale

a profanare quello che forse è il luogo di culto più sacro mai concepito

nella storia occidentale. Sveglia! Non siamo noi a servire il denaro, ma

è lui che serve a noi! Lo abbiamo creato noi; deve essere sotto il

nostro controllo.

Gli antichi erano ossessionati dall’oro; con esso creavano splendidi

monili e opere d’arte. Noi siamo schiavizzati da pezzetti di carta,

peraltro piuttosto brutti. Riappropriamoci di quello che è nostro!

E non solo in senso figurato. Occorre cacciare dal Tempio i mercanti,

gli economisti, i capitalisti, i tecnocrati, il Denaro, e rimettervi

l’Uomo (dire Dio non è politically correct di questi tempi…).


by mithsmithPrendere la classica “boccata d’aria fresca” e “areare il cervello” sono espressioni che, ne sono sempre più convinto, hanno una solida base empirica. A Stoccolma, dove l’aria è bella fresca tutto l’anno, si sa, la gente è più sveglia. E’ più “avanti”. A noi mefitici basso-temperati, pare, non resta che emulare, o soffocare nel nostro tepore. Così, da qualche settimana, mi sto dedicando ad un’attività “artistica” ideata da un geniale Svedese (di Stoccolma), giusto per dare un po’ di aria al cervello. Si tratta del money stamping.