Verso Vicenza – per un futuro senza basi e senza guerra

Vicenza
Verso la manifestazione internazionale di Vicenza: l’appello del presidio permanente NoDalMolin di Vicenza e il comunicato degli studenti del collettivo studentesco ‘aca toro di Mantova.

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Vicenza
Verso la manifestazione internazionale di Vicenza: l’appello del presidio permanente NoDalMolin di Vicenza e il comunicato degli studenti del collettivo studentesco ‘aca toro di Mantova.

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Da oltre un anno, uomini e donne della città di Vicenza stanno lottando contro la costruzione di una nuova, immensa struttura militare statunitense, che non vogliamo sia costruita né nella nostra città nè altrove. Una lotta che vede accomunate persone di diversi orientamenti politici, con culture, linguaggi e storie diverse tra loro. Questa battaglia affonda le proprie radici nella difesa della terra e nel no determinato alla guerra, fonte di lutti e tragedie, nella richiesta di pace. La politica “ufficiale” ha mostrato, in tutta questa vicenda, il peggio di sé, tentando d’imporre una scelta del genere ad una comunità fortemente contraria. Senza alcuna differenza, i governi italiani di centrodestra e centrosinistra hanno deciso di passare sopra le teste dei cittadini.
Difesa dei beni comuni e del territorio, no alla guerra e nuove forme di democrazia e partecipazione ai processi decisionali, piena autonomia rispetto alla “politica”: questi sono stati, per noi del Presidio Permanente contro il Dal Molin, i punti cardinali per mantenere la rotta dentro questa vicenda. Insieme a molti altri uomini e donne di tutta Italia, abbiamo dato vita a manifestazioni imponenti, a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. Eravamo partiti dai nostri quartieri, nel silenzio, con poche forze, siamo riusciti a portare la contraddizione sul piano nazionale. Abbiamo appena concluso un festival, a cui hanno partecipato almeno 30.000 persone, per rilanciare la nostra lotta contro questo progetto di guerra. Siamo convinti che si debba però andare oltre, che anche questi stretti confini vadano superati. Abbiamo conosciuto, in questo nostro percorso, realtà in tutta europa molto simili alla nostra. Abbiamo incrociato forme di resistenza e di difesa dei beni comuni, del territorio e delle risorse naturali, così come comitati, associazioni e movimenti che lottano come noi per impedire l’installazione di nuove strutture militari funzionali alla guerra permanente e contro un folle processo di riarmo, e con tutte queste esperienze abbiamo condiviso l’assoluta mancanza di democrazia nei processi decisionali. Come un copione unico, abbiamo sentito le storie di chi, da Venezia con il Mose alla Val di Susa con l’Alta Velocità, da Napoli con i rifiuti a Cameri con la costruzione degli F-35, dalla Repubblica Ceca alla Germania, dall’Olanda a Heathrow, da Varsavia a Londra, ha impattato con un potere che si allontana sempre più dai bisogni e dalle volontà dei cittadini, imponendo dall’alto scelte non condivise.
Ora vogliamo superare nuovi confini. Siamo convinti che oggi sia possibile costruire uno spazio comune dei movimenti che, nelle loro differenze e peculiarità, portano avanti istanze di democrazia reale. Non vogliamo proporre forme di sintesi o semplificazione, non vogliamo costruire un movimento europeo che annulli le specificità di ognuno. Al contrario, vogliamo ragionare sulla costruzione di una rete in grado di far risaltare la ricchezza di questi movimenti. Per quel che ci riguarda abbiamo sempre preferito lavorare per allargare la partecipazione, per costruire spazi d’inclusione.
Abbiamo indetto, come Presidio Permanente contro il Dal Molin, un’iniziativa europea nei giorni 14, 15 e 16 dicembre, a Vicenza, con una grande manifestazione dei cittadini europei sabato 15 dicembre contro il progetto Dal Molin. Vogliamo, in quei giorni, far convivere queste complessità, metterle in relazione, con momenti di discussione e iniziative sul terreno della pace e del no alla guerra, della difesa del territorio e dei beni comuni, per ripensare assieme alle forme di partecipazione di fronte alla crisi della democrazia rappresentativa, sempre più autoreferenziale e lontana dai bisogni e dalle istanze dei cittadini.

appello degli studenti del collettivo studentesco ‘aca toro di Mantova:

Tagli all’istruzione Vs. Spese militari!

Noi studenti non possiamo accettare nessuna altra guerra, nessuna altra base, nessuna altra arma!
Non crediamo nella capacità della violenza di risolvere le controversieinternazionali come per altro recita l’articolo 11 della nostraCostituzione e denunciamo disperatamente lo spostamento di fondi dallascuola pubblica alla difesa (leggasi spese militari/guerra). Le nostre scuole cadono a pezzi, le nostre famiglie non riescono apagare i libri, le scuole sono al verde e non riescono a promuovereattività diverse dalla già impoverita didattica: attività sportive ecorsi pomeridiani sono ormai un bel ricordo. Le amministrazioni hanno sempre più debiti verso le scuole, ma si scopreche per armi, carri armati, elicotteri, caccia, i fondi ci sono eaumentano ogni anno, senza guardare al presunto colore dei governi.Nel frattempo a Vicenza , con l’avallo del governo Prodi, si inizia acostruire la base militare americana più grande d’Europa,disinteressandosi completamente del parere contrario della popolazione.Giunta comunale di centro-destra e governo di nazionale dicentro-sinistra, uniti nell’affare, non intendono cambiare idea ma aVicenza non si sono arresi: la popolazione si è organizzata nelmovimento “No Dal Molin”, costruendo un presidio permanente nellevicinanze della futura (si spera di no) base e organizzando numeroseattività tra cui il grande corteo del febbraio scorso, un campeggioestivo e i blocchi stradali per impedire l’inizio della bonifica delsito.Questa base sottolinea la partecipazione del nostro Paese alla guerraglobale permanente e costituisce l’ennesima dimostrazione della nostradipendenza dall’autorità americana. Da qui infatti vengono inviatetruppe in Iraq e in Afghanistan e nelle basi Usa in Romania e inBulgaria. Oltre a comportare un grave danno per l’ambiente, lamilitarizzazione del territorio si ripercuote anche sulle vite dellapopolazione vicentina, a cui viene sottratto un bene comune che potrebbediventare un parco cittadino come hanno proposto dal presidio piantandoduecento alberi sul terreno designato.I movimenti hanno indetto per il 14, 15 e 16 dicembre 3 giornate dimobilitazione internazionale a Vicenza. Il fulcro dell’appuntamento saràil corteo di sabato 15, in cui anche le studentesse e gli studenti deicollettivi studenteschi scenderanno in piazza per ribadire il propriorifiuto ad ogni politica di guerra, di qualsiasi governo. Anche il collettivo studentesco ‘Aca Toro parteciperà alla manifestazione, per ricordare al governo l’importanza dei finanziamenti allo studio, per il ritiro delle truppe militari da ogni scenario diguerra e contro la costruzione di qualsiasi base militare in Italia.

per la trasferta in pullman, partenza da Mantova(dal binario) ore 11 – ritrovo ore 10.20
per informazioni/prenotazioni: 3296479215 – 3495125779
di MnAntag*