Ribelli a Vita: comunicato studentesco

Nel primo pomeriggio di lunedì 10 dicembre, senza alcuna discussione o
trattativa con i militanti del collettivo studentesco aca toro e con gli
altri compagn* della Mantova Antagonista, il segretario provinciale di
Rifondazione Comunista ha cambiato la serratura della sede in via Bettinelli
12, che ospitava al piano terra lo spazio sociale Binario. Non ci vogliamo
soffermare sulle menzogne e sulle scorrettezze messe in atto dalla cricca di
burocrati, che gestisce un partito in cui ormai sono sparite la spinta al
cambiamento della società e il radicamento nei conflitti sociali, per
cancellare una delle uniche esperienze di autogestione di uno spazio nella
nebbiosa Mantova.

Lo spazio sociale Binario è stato per noi negli ultimi due anni un luogo di
aggregazione, di discussione politica e di produzione di lotte sociali e
iniziative, per questo motivo non possiamo limitare il discorso dello ‘
sgombero ‘ da quel luogo alla componente di Sinistra Critica. Rifondazione
non ha sgomberato Sinistra Critica, ha sgomberato tutti i compagni che in
quel luogo e da quel luogo costruivano opposizione sociale. Il
contrasto con questo partito, che anni fa aveva seguito e sostenuto le
nostre lotte all’ interno delle scuole, è derivato dalla deriva governista
che la dirigenza di quest’ ultimo ha seguito negli ultimi 3 anni. Il
collettivo studentesco Aca Toro è nato nel 2003 sull’ onda delle
manifestazioni contro il sostegno militare alle guerre imperialiste in Iraq
e Afghanistan e per questo la nostra posizione è diventata sempre più
inconciliabile con quella di chi vota a favore delle missioni belliche , del
loro sostentamento e dell’ ampliamento di basi militari, espellendo poi i
dissidenti interni che rimangono fedeli ai propri ideali e al movimento.
Noi non siamo cambiati negli ultimi 4 anni, siamo nati nei cortei e lì
rimaniamo, non seguiremo mai dettami di partito, la strada che seguiamo è
quella dell’ autogestione e dell’ autorganizzazione.
In questi 4 anni abbiamo imparato cosa vuol dire fare collettivo, riunirsi e
incominciare a pensare, criticare,creare dimostrando che gli studenti medi
non sono dei semplici contenitori di nozioni, ma degli esseri pensanti che
hanno la necessità e il diritto di autorganizzarsi e di lottare contro
questo modello di educazione e di società. Abbiamo fatto
collettivo per scardinare la continua oppressione che l’ economia di mercato
esercita sulle nostre vite, soprattutto su quelle dei giovani, imponendoci
sistemi di valori e di idee omologanti. Negli ultimi 2 anni abbiamo capito
cosa vuol dire autogestione grazie al continuo esercizio nello spazio
sociale Binario, è stato organizzato per due anni di seguito il mercatino
dei libri usati, per aiutare gli studenti a combattere contro il caro-libri,
sono state costruite campagne contro la privatizzazione di Apam, cercando di
promuovere comitati autorganizzati di studenti pendolari, non ci siamo
fermati mai di fronte le etichette politiche e abbiamo contestato la
svendita dei saperi e il modello scuola-azienda, che fosse promosso dalla
Moratti o da Fioroni. Due anni fa abbiamo occupato il liceo scientifico
Belfiore promuovendo dibattiti, workshop e cineforum, cercando di dare il
via a processi di critica e creatività altrimenti inesistenti nel sistema
scolastico pubblico, sempre più precario a causa dei tagli delle ultime
finanziarie. Abbiamo attraversato l’ Italia, da Milano a Roma, da Genova
a Vicenza abbiamo fatto sentire la nostra voce contro le basi di guerra,
contro la precarietà lavorativa ed esistenziale che incombe sulle nostre
vite, contro qualsiasi conflitto armato e per la libertà di manifestare
contro ogni repressione.
La nebbia in questa città non è solo un fattore climatico, ma un fattore
sociale ben più ampio che abbraccia cultura, politica e informazione. Niente
si muove in questa città se non viene appoggiato dalla casta politica, che
attraverso i suoi tentacoli, monopolizza l’ informazione creando
omologazione. Da qui la necessità di uno spazio sociale, soprattutto in una
città come Mantova, che sappia creare rotture e tensioni nella nebbiosa
omogeneità virgiliana, dove uno studente possa esprimere criticità e
creatività, dove possa recuperare quei valori di socialità troppo spesso
annichiliti dalle logiche del mercato che ci mettono ogni giorno l’ uno
contro l’ altro.

di Collettivo Studentesco ‘Aca Toro