Vendola & Rifondazione: cronaca di un suicidio politico

Al peggio non c’è mai limite, potremmo riassumere questa vicenda con un esempio: quando si cade e si sbatte la faccia la volta dopo, anche solo d’istinto, si mettono le mani davanti per non rifarsi male, Rifondazione no, la faccia la vuole sbattere più volte possibile e a farlo è il suo futuro segretario: Nichi Vendola.

Giunto a Torino per una serie di incontri sul futuro della sinistra, non perde occasione per colloquiare in privato con la presidente della regione Mercedes Bresso e ne esce con le idee chiare: Si al Tav per le merci , sostenendo che in Puglia la tratta Bari Napoli è utile perché toglierà i camion dalle strade, ridurrà le auto e rinvigorirà il paesaggio. Un ‘assurdità confezionata che fa sorridere non poco, sembrano le motivazioni propagandistiche della lobby che non perde occasione di riproporci la solita manfrina. E ancora sostiene che in Puglia il Tav, è stato fatto ascoltando anche l’ultimo dei comitati! poi si schiera contro nucleare e ponte sullo stretto.

Ancora una volta non possiamo che notare come Rifondazione con i movimenti non abbia intenzione di interagire, abbia solo intenzione di agire e di trattarne il futuro traghettandoli verso la compatibilità più sfacciata, spacciandone poi la crescita e la maturità. Un suicidio politico continuo, ci sembra il titolo di questa strategia nella ripartenza di questa sinistra, che sommata alla richiesta della grazia per la Franzoni apparsa sulle pagine di Liberazione, invocandone la pietas, ci fa già intravedere il suo esito.

di InfoAut