SALARI: E’ L’ORA DELLA RIVOLTA!

Al via la Legge di iniziativa popolare di Sinistra Critica
( Gigi Malabarba )

Se 12 ore vi sembran poche!
La tenaglia Commissione europea – Governo italiano stringe al collo lavoratori e lavoratrici: se vuoi guadagnare di più, devi lavorare di più. Era già avvenuto con gli ultimi contratti di lavoro, compreso quello dei metalmeccanici, in cui si è sancito il micidiale vincolo tra salari e produttività. Che procederà ulteriormente attraverso la demolizione del sistema contrattuale, su cui Cgil Cisl Uil hanno aperto la trattativa a perdere con Governo e Confindustria.
Ma certamente gli interventi sulla detassazione degli straordinari e sulla ‘possibilità’ di portare l’orario medio settimanale da 48 a 60 ore (e in alcuni casi a 65, con un massimo quindi di 78 ore!) costituiscono un arretramento sulla legislazione del lavoro di quasi un secolo.

Che i lavoratori e le lavoratrici siano persino spinti a ‘contrattare’ individualmente l’aumento dell’orario di lavoro (e della vita lavorativa) per recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione è una conseguenza più che ovvia. Per questo va posto un freno, e subito, attraverso l’unico strumento possibile: l’aumento di salari, stipendi e pensioni senza alcun vincolo di produttività, pagato in primo luogo dai profitti!

E’ scandaloso che non ci sia reazione alcuna dopo la pubblicazione di dati clamorosi, relativi al trasferimento di risorse stratosferiche dai salari ai profitti negli ultimi 15 anni, pari ad otto punti di Pil. Si tratta di 120 miliardi di euro ogni anno, ossia almeno 7.000 euro annui medi in meno in busta paga da quando nel 1992 è stata definitivamente cancellata la scala mobile.

E’ questa infatti la principale spiegazione del fatto che il 20% di chi lavora è oggi al di sotto della soglia di povertà e che il 50% dei redditi familiari non raggiunge i 1900 euro. Mentre imprese, banche e assicurazioni beneficiano annualmente di 7 miliardi di euro di riduzione del cuneo fiscale, deciso da Prodi e confermato da Berlusconi.

E’ ora di passare al contrattacco

Non c’è più un minuto da perdere per ricostruire una forte mobilitazione dal basso sul piano politico e sindacale, che dica un chiaro No alla modifica delle regole contrattuali, alle decisioni del nuovo Governo e, insieme, della Commissione europea sugli orari.

Ma dire No è solo un punto di partenza per avanzare un programma di lotta per forti aumenti salariali e per la reintroduzione di meccanismi che tutelino il potere d’acquisto. Che non fosse la ‘scala mobile’ a generare inflazione lo sta a dimostrare l’impennata dei prezzi in corso e la riproposizione di una situazione economica europea che combina stagnazione e inflazione (la nota stagflazione). Di fronte al dramma di salari in caduta libera, Bce e Commissione europea stanno conducendo una campagna forsennata da mesi per ‘evitare la rincorsa dell’aumento dei prezzi da parte delle retribuzioni’, rivelando il più spietato odio di classe della cosiddetta Europa nei confronti dei salariati. Contro questa Europa dei padroni e per un’Europa sociale va rilanciata una lotta che spezzi l’insopportabile riverenza bipartisan che ci martella ogni giorno. Basta con l’Europa di Maastricht. E ben venga anche il No dell’Irlanda al Trattato di Lisbona.

Dopo l’ennesima capitolazione di Cgil Cisl Uil, solo le forze sindacali anticoncertative (a partire dalla Rete 28 aprile, in particolare, in Cgil e Cub, Cobas e Sdl con l’assemblea nazionale dei sindacati di base del 17 maggio) si muovono con chiarezza e determinazione in questa direzione; ma con l’assoluto silenzio della Sinistra già di governo, in coma profondo dopo la débacle elettorale.

E’ proprio per consentire la costruzione di una sponda politica all’iniziativa sociale che Sinistra Critica ha voluto lanciare già ora un’iniziativa di massa sul salario, preannunciando per l’autunno l’impegno per una grande mobilitazione.

Per l’unità del proletariato nativo e migrante

La devastante esperienza del Governo Prodi ha rotto gli argini di tenuta democratica del mondo del lavoro, scatenando una guerra tra i poveri, che dobbiamo fronteggiare in prima persona. Perché né le forze che diedero vita alla Sinistra Arcobaleno né i sindacati concertativi hanno la credibilità e un progetto di ricomposizione di un fronte comune di lavoratori e lavoratrici migranti e nativi/e, rompendo l’alleanza contro natura tra operai e padroni ‘per vincere la sfida per la competitività’.

Dobbiamo affrontare la questione con radicalità e ‘a brutto muso’. Ricordiamolo a chi ha votato a destra che 5 manager guadagnano come 5.000 operai e che la figlia di Guidalberto Guidi, nonché nuova dirigente confindustriale che propone contratti individuali, è una di questi!

Ricordiamolo a chi parla solo di non pagare le tasse ‘a Roma ladrona’, che in cinque anni di Governo Berlusconi prima e anche ora, esattamente come Prodi, non si è proceduto all’unico intervento fiscale serio sui salari: la restituzione del Fiscal drag, responsabile per 2/3 della riduzione del potere d’acquisto negli ultimi anni. Stiamo parlando del furto, delle tasse in più pagate dai lavoratori dipendenti, rispetto a quanto previsto dalla legge, a causa dell’aumento nominale (e non reale) dei salari dovuto all’inflazione. E incamerato dal Ministero dell’Economia.

Queste condizioni di sfruttamento accomunano tutti coloro che lavorano, con l’aggravante che i migranti subiscono l’ulteriore ricatto della legge Bossi-Fini, la prima vera controriforma del mercato del lavoro, organicamente completata dalla legge 30.

Questa è la ragione per cui Sinistra Critica affiancherà alla Legge di iniziativa popolare una Petizione Migranti: un’occasione per organizzare i migranti e, soprattutto, per parlare di migranti alle lavoratrici e ai lavoratori italiani.

Sinistra Critica lancia a giugno la raccolta-firme di massa per la Leggedi iniziativa popolare, con banchetti di fronte alle principali realtà produttive del paese, a partire dalla Fiat Mirafiori. Chiediamo ai militanti sindacali e associativi, ai compagni e alle compagne della Sinistra che condividono questa proposta di prendere contatto con le sedi di Sinistra Critica per costruire Comitati di sostegno e di organizzazione della campagna in tutte le città.

di sinistra critica mantova