Piove, ma c’è il sole

solepioggia
A Vicenza è stata una splendida giornata di sole; e il calore della partecipazione ci ha scaldato ancora una volta, scacciando le nubi che, minacciose, avrebbero voluto addensarsi sul cielo della città. Il cielo è grigio, la pioggia cade incessante da questa mattina su Vicenza; ma tra le strade della città berica è tornato a splendere il sole. Ottomila persone hanno sfilato lungo i quatto chilometri di percorso, da Piazza Matteotti al Festival No Dal Molin, sotto la pioggia e, in alcuni momenti, sotto la grandine.
solepioggiaA Vicenza è stata una splendida giornata di sole; e il calore della partecipazione ci ha scaldato ancora una volta, scacciando le nubi che, minacciose, avrebbero voluto addensarsi sul cielo della città. Il cielo è grigio, la pioggia cade incessante da questa mattina su Vicenza; ma tra le strade della città berica è tornato a splendere il sole. Ottomila persone hanno sfilato lungo i quatto chilometri di percorso, da Piazza Matteotti al Festival No Dal Molin, sotto la pioggia e, in alcuni momenti, sotto la grandine.
Una manifestazione che faceva paura a tanti; a partire dal questore Sarlo che una settimana fa aveva fatto caricare i cittadini che, pacificamente, volevano costruire una torretta d’osservazione all’esterno del perimetro del Dal Molin. Non gli era piaciuta, all’uomo mandato a Vicenza per stroncare il movimento No Dal Molin, l’idea che occhi indiscreti potessero scrutare cosa avviene all’interno del territorio che gli statunitensi vorrebbero militarizzare. E così, forte di decine di uomini in assetto antisommossa, aveva fatto prendere a calci donne e uomini che, seduti per terra, volevano difendere il simbolo del diritto della città a sapere cosa avviene ai confini delle proprie mura storiche. Oggi quella torretta è stata costruita e legittimata dalla partecipazione democratica di migliaia di persone; al questore Sarlo, indesiderato a Vicenza perché portatore della violenza, non è restato che stare a guardare la democrazia che si riprende i suoi spazi.

Faceva paura a tanti, questa manifestazione, perché era chiaro ed evidente che, questa, sarebbe stata una giornata partecipata, attraversata da tanti vicentini che vogliono difendere non solo la propria terra, ma anche il proprio diritto a esprimersi attraverso la consultazione popolare che il governo vorrebbe delegittimare. «Incompatibile con gli indirizzi politici del governo», aveva scritto Silvio Berlusconi riferendosi alla consultazione popolare; e incompatibili, per questo governo, sono anche i vicentini che da due anni rivendicano il diritto di poter decidere il futuro della propria terra.

Delegazioni sono arrivate da tutta Italia; dalla Val di Susa, da Chiaiano, da Mattarello e da tanti altri territori nei quali ci si batte per la difesa della terra e dei beni comuni. Chi pensava di chiudere la vicenda vicentina con una lettera intimidatoria e con una carica della polizia è stato, ancora una volta, smentito. A Vicenza, oggi, è stata una splendida giornata di sole; e il calore della partecipazione ci ha scaldato ancora una volta, scacciando le nubi che, minacciose, avrebbero voluto addensarsi sul cielo della città.

di NoDalMolin