La polizia egiziana carica la Gaza Freedom March. Scontri e feriti

gfm1

Video la polizia carica la Gaza Freedom March

Dopo la decisione dei manifestanti di manifestare la polizia del Cairo ha attaccato violentemente il corteo provocando diversi feriti tra cui due italiani. Nel pomeriggio manifestazioni e sit-in di protesta a Londra, Parigi e Roma dove, davanti all’ambasciata egiziana, hanno manifestato alcune centinaia di persone.

La polizia egiziana ha attaccato la Marcia per Gaza che si è riunita stamattina con la volontà di muoversi verso la Striscia. Ci sono stati scontri e tra i feriti anche due italiani senza particolari conseguenze. La delegazione di Code Pink è stata bloccata in hotel mentre gli italiani, raccoltisi accanto al museo egizio sono stati trascinati a terra e poi picchiati. Sono le informazioni che abbiamo raccolto via sms da alcuni partecipanti alla Marcia.

La Freedom March aveva deciso di partire a piedi nonostante il rifiuto del governo egiziano. L’offerta di lasciar entrare a Gaza solo 100 dei 1.400 partecipanti alla Marcia era stata infatti ritenuta dagli organizzatori della Marcia insufficiente e deliberatamente intenzionata a dividere. «Gli attivisti sono al Cairo perché il governo Egiziano ha impedito loro di raggiungere Gaza. Noi non vogliamo rimanere qui, Gaza è sempre stata la nostra destinazione finale», afferma Max Ajl , partecipante alla Marcia.
Alcune persone hanno cercato di superare i blocchi della polizia e iniziare a marciare verso il punto di incontro a Tahreer Square al centro del Cairo. A loro si sono uniti Egiziani che volevano denunciare il ruolo del proprio governo nel sostenere l’assedio di Gaza. Le autorità hanno cercato di tenere separati gli internazionali dai locali. La polizia ha attaccato brutalmente i partecipanti , non violenti, alla Marcia. Molti poliziotti in borghese si sono infiltrati tra la folla e assaltano I partecipanti violentemente. «Sono stata sollevata dalla polizia Egiziana e sbattuta letteralmente contro le transenne» afferma Desiree Fairooz, una dimostrante. I partecipanti alla Marcia stanno cantando slogan di protesta e resistono ai tentativi di disperderli e giurano di rimanere nella piazza fino a quando non saranno autorizzati ad andare a Gaza. Lo striscione GFM è appeso ad un albero della piazza.
«L’Egitto ha provato in tutti i modi possibili ad isolarci e ad abbattere il nostro spirito» dicono gli organizzatori della Marcia. «Ma noi restiamo fedeli più che mai al nostro obiettivo di manifestare contro la tirannia e la repressione. Marceremo il più vicino possibile a Gaza, e se saremo fermati con la forza, chiederemo ai nostri sostenitori di protestare. Chiediamo a coloro che credono nella giustizia e nella pace ovunque siano nel mondo di sostenere le nostre iniziative per la libertà dei Palestinesi».
Tra i partecipanti anche Alice Walker, scrittrice e vincitrice del Premio Pulitzer, Walden Bello , membro del Parlamento Filippino, Luisa Morgantini, ex membro del Palamento Europeo per l’Italia. Più di 20 partecipanti alla marcia, tra cui l’ 85enne sopravvissuta all’Olocausto, Hedy Epstein, hanno intrapreso uno sciopero della fame contro il pesante ostruzionismo Egiziano, oggi entrano nel quarto giorno.Nel pomeriggio, la polizia ha allentato il blocco permettendo agli attivisti di defluire. E nel pomeriggio si sono tenuti presidi e manifestazioni davanti alle ambasciate egiziane di Londra, Parigi, Gaza e Roma. Circa 200 attivisti con bandiere palestinesi e striscioni con su scritto «Egitto vergogna» e «Gaza libera boicotta l’Egitto», hanno scandito davanti l’ambasciata egiziana a Roma slogan di protesta alzando numerosi striscioni di contestazione alla scelta egiziana di fermare gli attivisti pacifisti. Proteste anche per il ferimento di due partecipanti alla Freedom March. Marco Benevento, in rappresentanza del Forum Palestina, ha spiegato che al sit-in hanno partecipato le comunità islamiche, le rappresentanze Rdb, la Fiom, la Federazione della sinistra e la comunità di San Paolo. I manifestanti hanno anche protestato strappando davanti l’ambasciata i depliant illustrativi di note mete turistiche egiziane e invitando al boicottaggio di questo paese arabo che «aiuta Israele a strangolare Gaza».

Esempio di testo (potete personalizzarlo liberamente e attaccarlo al messaggio principale) da inviare in solidarietà alla Marcia:

Scrivo/chiamo per esprimere il mio completo appoggio per la Gaza Freedom March del 31 dicembre 2009. Sollecito il governo egiziano affinché permetta agli oltre 1.300 delegati di entrare nella Striscia di Gaza attraverso l’Egitto.Lo scopo della marcia è di fare appello a Israele perché ponga fine all’assedio. I delegati porteranno anche aiuti medici di cui i Palestinesi hanno estrema necessità e anche materiali scolastici e capi di abbigliamento invernali per i bambini di Gaza.Certamente i Palestinesi di Gaza che hanno sofferto e continuano a soffrire a causa dell’assedio meritano sia questo aiuto che pace e giustizia.
Per favore, fate in modo che questa storica Marcia possa proseguire.
Grazie, —-

le mail:
Palestine Division in Ministry of Foreign Affairs
ahmed.azzam@mfa.gov.eg

Ambasciata d’Egitto in Italia (all’attenzione di S.E. Ashraf Rashed, Ambasciatore della Repubblica Araba di Egitto).
ambegitto@yahoo.com
amb.egi@pronet.it

Ambasciata italiana in egitto
ambasciata.cairo@esteri.it
consolare.cairo@esteri.it

numeri di telefono:
Farnesina
06 36225

all’ambasciata egiziana in Italia
06 8440191

all’ambasciata italiana al Cairo
0020 101994599

al consolato d’Egitto a Milano
02 29518194 o 02 29516360