1 MARZO manifestazione a Suzzara ore 17 piazza Garibaldi

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PRIMO MARZO 2010 SCIOPERO DEI MIGRANTI, Scioperi in aziende del Basso Mantovano

Si è cominciato a parlare di 1°marzo e di scioperpo dei migranti grazie al coraggio delle donne che hano lanciato la campagna su Facebook dopo che Francia e Spagna avevano già lanciato lo sciopero dei migranti per la stessa data. Poi hanno cominciato a parlarne anche i migranti e le migranti nei posti di lavoro, nelle RSU, nei coordinamento e nei luoghi d’ aggregazione. Andando verso il 1°marzo la parola sciopero ha unificato non solo un gran movimento di solidarietà verso i migranti, ma anche i lavoratori, e non solo quelli migranti.

Non solo per dire basta al razzismo, ma per dire basta allo sfruttamento di chi oltre al contratto precarie subisce il ricatto del’ espulsione e la schedatura come criminale, nel caso perda il posto di lavoro.

Basta alla guerra tra poveri, fomentata da governo e lega nord con il pacchetto sicurezza e dal razzismo istituzionale di molti sindaci e amministratori. A stesso lavoro devono equivalere uguali diritti e uguale salario.

Se una parte dei lavoratori subisce ricatti e soprusi, allora tutti sono più ricattati e più poveri.

Per questo come Coordinamento Migranti, dopo due assemblee molto partecipate, abbiamo convocato una manifestazione per il pomeriggio del primo marzo che raccolga i lavoratori che oggi pagano la crisi: migranti soprattutto, ma anche disoccupati, precari e lavoratori con il contratto a tempo indeterminato sono invitati a partecipare alla manifestazione indetta in occasione dello sciopero dei migranti.

Una manifestazione rafforzata dal paziente lavoro di singoli lavoratori migranti e non, che hanno sensibilizzato e convinto diversi delegati sindacali FIOM di diverse aziende del Basso Mantovano a indire scioperi parziali e assemblee dentro gli stabilimenti. Un messaggio politico molto forte che parla direttamente a padronato e Confindustria che stanno facendo pagare la crisi ai lavoratori migranti, ai giovani e alle donne.

Se la Bossi-Fini permette un doppio sfruttamento sulla pelle dei lavoratori migranti, è da una mobilitazione sul lavoro e da un elemento di solidarietà tra lavoratori migranti e italiani che deve ripartire un fronte contro la crisi.

PER L’ ABROGAZIONE DELLA BOSSI-FINI

PER LA ROTTURA DEL VINCOLO TRA PERMESSO DI SOGGIORNO E CONTRATTO DI LAVORO

PER UNA SANATORIA IMMEDIATA E LA REGOLARIZZAZIONE PERMANENTE PER TUTTI I MIGRANTI PRESENTI IN ITALIA E PER LA CHIUSURA DEI C.I.E.

PER LA CANCELLAZIONE DEL PACCHETTO SICUREZZA

INDOSSA QUALCOSA DI GIALLO COME COLORE DELLA GIORNATA

Coordinamento Migranti Basso Mantovano