Noi Non Siamo Complici: Basta deportazioni, Basta Lager di Stato! Diritti per Tutti/e!

noi non siamo complici 12-02-10

AGGIORNAMENTO DAL PRESIDIO


Stamattina alle 6.45 si è radunato in via Poma davanti al Carcere di Mantova un presidio di 20 persone per richiedere il rilascio di Priscilla e le sue compagne, vittime di un sistema securitario disumano e razzista.
Verso le nove, dopo aver volantinato e dialogato con alcuni lavoratori del carcere, abbiamo bloccato il direttore della casa circondariale chidendogli spiegazioni sulla situazione di Priscilla.
Nonostante la disarmante omertà da parte della polizia carceraria  e il menefreghismo della questura , attraverso un serrato dialogo con il direttore e le dichiarazioni di alcune figure che lavorano nel carcere, abbiamo avuto la certezza pressochè totale che Priscilla fosse stata prelevata da agenti di via Corelli alle 5.25 del mattino.
Da lì ci siamo mossi verso la prefettura e attraverso l’ assessore Banzi siamo riusciti ad interloquire con il vice prefetto che ci ha assicurato di attivarsi attraverso telefonate a Milano per farci sapere dove è Priscilla.
Anche se fiducia nello Stato non ne abbiamo più già da un pezzo.

Aggiornamento Priscilla

Da Macerie:

Sabato (e domenica)

Diario

Qualche aggiornamento veloce sulla giornata di sabato rispetto alle vicende delle rivoltose di Corelli e della piccola ondata di lotte dentro ai Centri che ne è scaturita.

Intanto, lo sciopero della fame: è proseguito anche sabato a Roma, Milano e a Torino. Un po’ meno compatto, ma è proseguito: ed è importante, perché le lotte coordinate tra Centre e Centro sono cosa rara, ed era un bel po’ di tempo che non se ne vedevano più.

E poi, gli scomparsi: dopo le notizie iniziali che la volevano dentro al Cie di via Corelli, si erano perse le tracce di Priscilla, una delle scarcerate di venerdì. Ora è ricomparsa: in realtà era in corso Brunelleschi, insieme a Debby. Stanno bene tutte due, e domani avranno l’udienza di convalida del trattenimento nel Centro.

macerie @ Febbraio 15, 2010

AGGIORNAMENTO DA macerie.noblogs.org

Di fronte alla mobilitazione partita a Como, ma anche a Brescia e a Mantova per ostacolare il rientro dentro ai Centri delle rivoltose di Corelli, gli uomini di Maroni hanno deciso di anticipare le mosse, “scarcerando” le recluse nel pieno della notte e dribblando così i solidali.

Di nuovo Cie, dunque, per Joy, Debby, Hellen, Florence e Priscilla. Oggi sarebbe dovuto “uscire” pure Mohammed, che come sapete ha preferito uccidersi nella sua cella di San Vittore per evitare di passare ancora sei mesi in gabbia.

Intanto, i solidali che si erano piazzati a Como ad aspettare Joy ed Hellen si stanno muovendo verso il Cie di via Corelli, a Milano, dove è previsto un presidio per le 12. A Torino, invece, l’appuntamento è per le 21 di oggi, di fronte al Cie di corso Brunelleschi. A Modena presidio per Joy dalle 14.30 davanti il C.I.E..

Non sappiamo se i trasferimenti delle cinque siano ancora in corso o si siano già concludi. Da quello che sappiamo, le destinazioni sono: Milano, per Priscilla; Torino, per Debby; Roma, per Florence ed Hellen; Modena, per  Joy.


PRESIDIO SOTTO IL CARCERE DI MANTOVA IN VIA POMA DALLE 7.00

noinonsiamocompliciPriscilla oggi esce dal carcere di Mantova, ma la sua vicenda inizia nel Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di via Corelli a Milano, dove i suoi aguzzini vorrebbero farla tornare per altri sei mesi. La sua storia è comune a quella di altre quattro donne nigeriane Joy, Helen, Florence e Debby, che da sei mesi sono rinchiuse in diversi carceri della Lombardia mentre qualcuno cerca di intralciare le comunicazioni tra loro e chi vorebbe difenderle.
Sono state incarcerate per la rivolta del 13 agosto nel CIE milanese, conseguenza della disumanità in cui queste persone sono costrette a vivere al di fuori di qualsiasi legge sulla detenzione, ma soprattutto del tentativo di stupro a Joy messo in atto dall’ ispettore capo della Polizia Vincenzo Addesso, sventato solo grazie all’ intervento della sua compagna di stanza, Helen.
Durante il processo per la rivolta emerge tutto, Joy parla, Helen parla e, nonostante la mancanza di qualsiasi contraddizione nelle loro deposizioni, vengono incarcerate e accusate di calunnia. Tutto deve essere messo a tacere: la polizia stupra nei CIE.
In questi mesi si verificano una serie di eventi anomali: gli avvocati dei comitati antirazzisti e dei gruppi femministi subiscono degli intralci nel mettersi in contatto con queste cinque donne, addirittura non si sa dove sono dato che vengono divise in 3 carceri lombardi, a Como, Brescia e Mantova; una manifestazione di donne a Milano il giorno contro la violenza sulle donne viene caricata a freddo poichè esibiva lo striscione ‘la polizia strupra nei CIE’; negli ultimi giorni a Joy per problemi ( chiamiamoli interventi dall’ alto ) viene assegnato un avvocato d’ ufficio in sostituzione di quello, legato a un comitato antirazzista, che la seguiva fin dal processo di Milano.
Questa vicenda conferma che i CIE sono uno dei pilastri di un sistema di controllo totalitario che, oltre a tamponare nei CIE la forza-lavoro migrante per meglio sfruttarla e ricattarla, legittima e moltplica le violenze e gli abusi nei confronti dei migranti.
Ci sentiamo di affermare che l’ istituzione di questo sistema securitario fatto di pacchetti sicurezza e lager di stato è frutto di una campagna mediatica e istituzionale costruita sull’ equazione razzista clandestino=stupratore, ma la realtà è ben diversa. Le profughe respinte alle frontiere e rimandate in Libia infatti subiscono atroci violenze nei campi di concentramento libici costruiti con soldi italiani e intanto qui, in Italia, le donne migranti quotidianamente subiscono violenze dentro e fuori i Centri di Identificazione ed Espulsione. Violenze che non emergono per la doppia condizione di ricattabilità che vivono le vittime- in quanto donne e irregolari -mentre i loro aguzzini, come l’ ispettore capo Vincenzo Addesso, godono di coperture e connivenze sociali.
Priscilla, Joy, Helen, Debby e  Florence usciranno dal carcere venerdì 12 gennaio, il pacchetto sicurezza prevederebbe di farle tornare nei CIE, dai loro aguzzini, pretendiamo invece che siano rilasciate.

Spazio Sociale La Boje!
Sinistra Critica Mantova

INFO  noinonsiamocomplici.noblogs.org