Brescia: arresti e cariche durante lo sgombero del presidio [in aggiornamento]

brixQuesta mattina verso le 6, decine di carabinieri e poliziotti sono intervenuti al presidio permanente sotto la gru di Piazzale Cesare Battisti per sgomberarlo. Sono state fermati diversi migranti e antirazzisti presenti, come sempre da una settimana a questa parte, nel piazzale antistante al cantiere del metrobus. Tra questi anche giornalisti di Radio Onda d’Urto. E’ stato portato in questura, probilmente per essere arrestato, anche Umberto Gobbi, redattore della radio e portavoce dell’associazione Diritti per tutti, tra gli organizzatori il presidio che da un mese si stava battendo per la regolarizzazione degli immigrati. Una protesta, quella della gru, nata per ottenere la sanatoria e contro la truffa di stato sulle regolarizzazioni, radicalizzatasi dopo che il comune di Brescia ha irresponsabilmente vietato la manifestazione del 30 ottobre e sgomberato il presidio di Via Lupi di Toscana.
Durante lo sgombero del presidio a terra, a trenta metri d’altezza i migranti si sono spostati sul braccio della gru, seduti con le gambe a penzoloni nel vuoto, e temendo un’azione di forza anche nei loro confronti hanno gridato: “Poliziotto sei responsabile. Non abbiamo paura, provate a farlo”.  Poco dopo le 7 sono stati perquisiti da parte delle forze di polizia anche i locali dell’oratorio di San Faustino, a pochi passi dalla gru, dove diversi migranti avevano trovato rifugio e ospitalità nell’ultima settimana.
Nel frattempo si è formato un presidio spontaneo di lavoratori e studenti accorsi in Via San Faustino sotto la gru ed è iniziata la mattanza. Dalle testimonianze la polizia sta caricando a vista chiunque: chi chiede informazioni, chi inveisce, chi riprende e chi fotografa. Malmenati tra gli altri un segretario della Cgil e i vari giornalisti/reporter che si avvicinano. Intorno alle 11 è partita una nuova violentissima carica contro il presidio che nel frattempo si era riorganizzato contando circa 150 persone. E’ rimasta lievemente ferita anche una compagna di Mantova accorsa in città in mattinata.
Un nuovo presidio è stato convocato sotto la Gru e alle 12.30 conta già circa 300 persone.

L’azione liberticida di questa mattina è partita direttamente dal ministero degli interni: Maroni vuole –eliminare- il problema all’amico Paroli nell’unico modo che il potere conosce: la violenza. La Lega e la destra, che governano la città e il paese, si affannano a confinare qualsiasi richiesta dei migranti in un problema di ordine pubblico negando persino la legittimità della trattativa. Un muro fatto di razzismo, minacce, interventi repressivi che ha come scopo quello di impedire l’apertura di un qualsiasi “spazio pubblico” in cui i migranti si possano riconoscere.

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