Fuochi nella città: un nuovo spazio sociale per resistere alla crisi!

Via Frutta 3, via Trieste 10, strada Chiesanuova 10.
I tre elencati qui sopra non sono semplici indirizzi: sono una storia. Una storia appena all´inizio. Una storia che racconta un modo diverso di vivere la città e di interagire con essa. Una storia di resistenza e di resistenze a un modello sociale, economico e aggregativo che non piace a tutti, e che non dovrebbe piacere a nessuno.
Via Frutta 3 e via Trieste 10 sono state fino alla fine del duemilaundici le case dello Spazio Sociale LaBoje!, i luoghi dove si è sviluppata un’idea diversa di politica, che prende forma e forza a partire dall’autorganizzazione dei soggetti che più di tutti soffrono gli attacchi e le costrizioni di quel perverso e iniquo sistema sociale ed economico che si chiama Capitalismo.
“Somos los de abajo”, hanno scandito gli Indignados spagnoli negli ultimi mesi dell’anno scorso. Anche LaBoje! nasce dal basso, per difendere e rivendicare quei diritti che i potentati del neoliberismo continuano a cancellare in nome di una sicurezza – economica ma anche fisica – che nessuno sente propria, in nome degli interessi di quell’1% del mondo fatto di manganelli, banche e governi tecnici che ha causato la più grande crisi economica della storia contemporanea. LaBoje! nasce dal basso, per opporsi a tutto questo e per essere voce – a volte debole, a volte intermittente, ma comunque presente – di quel 99% che la crisi la sta pagando nonostante ne sia solamente vittima.
La Boje!, non solo come luogo fisico quindi, ma come spazio politico anticapitalista e rivoluzionario, che sia casa e miccia delle opposizioni sociali.
Nella nostra città, oscurata dalle ordinanze securitarie di una giunta che ha confermato la supinità ai soliti poteri forti, proprio quando – nel 2008 – si dispiegava la crisi economica, LaBoje! ha cercato di essere (e, perchè no?, ci è anche riuscito) un luogo di conflitto e uno spazio di autogestione che contrastasse tutto questo: un fuoco attorno cui scaldarsi, costruendo una resistenza alle ricette anti-crisi dei governi, una miccia per le mobilitazioni studentesche, un luogo di interazione tra chi non vuole piegarsi ad una città fatta di divieti e centri commerciali, uno spazio di riappropriazione dei beni comuni e di autoproduzione di una cultura tenacemente contro ogni potere. Basandosi sulle proprie forze (tra cui l´autofinanziamento) e condividendo con altri soggetti le proprie lotte e mobilitazioni, ha prodotto una voce nuova e diversa, che non si accontenta di delegare alla solita stantìa rappresentanza politica le proprie rivendicazioni.
Dopo mesi di lavori riponiamo cazzuole e putrelle per riaprire La Boje! in strada Chiesanuova 10, un edificio che finalmente ci permette di aprirci totalmente alla città, di essere attraversabile da laboratori e progetti eterogenei e condivisi, di dare linfa e vitalità alle culture underground locali, di costituire un luogo di resistenza e risposta per chi sta ingiustamente pagando questa crisi, un calderone dove far bollire e lasciare che “de boto va de fora” quella generazione ribelle ai piani di austerity che abbiamo visto nelle piazze di mezzo mondo.

Uno spazio piromane, che i fuochi li vuole moltiplicare.