BREVI DAI CENTRI SOCIALI

Alcuni ragazzi del centro, che vivono nella palazzina vicina, sono intervenuti per cercare di fermarli, ottenendo come risultato di essere identificati e sgomberati. Ad operazione completata i funzionari delle forze dell’ordine, dopo un primo giro di telefonate, fatte sia dagli agenti che dai ragazzi, si sono resi conto di aver commesso un errore e si sono scusati dicendo che «abbiamo avuto il mandato dalla questura di sgomberare l’intera area dell’ex mercato ortofrutticolo», «un’area immensa», «non sapevamo che qui ci foste voi». Nel mirino ci sarebbe stato infatti un vicino deposito di auto rottamate dei carabinieri, individuato come luogo di spaccio. Sulla vicenda la deputata del Prc Titti De Simone ha presentato un’interrogazione al ministro Pisanu. Il consigliere comunale del Prc Valerio Monteventi ha scritto una lettera al prefetto per chiedere spiegazioni sul blitz. «Recandomi sul posto, su richiesta dei ragazzi che gestiscono il centro, ho potuto verificare i danni provocati dal blitz. Ho parlato, personalmente, con alcuni funzionari in borghese (che però non si sono qualificati e che non erano di mia conoscenza) che mi hanno detto che, per quanto riguardava l’operazione, si era trattato di uno spiacevole errore e, di conseguenza, mi chiedevano di farmi portatore di un resoconto dei danni e dell’eventuale richiesta di risarcimento. In questo colloquio non ho compreso le ragioni di questo fatto gravissimo e ho chiesto se tutta l’operazione non fosse stata preparata da un ordine di servizio che ne delimitava gli interventi e gli obiettivi, ma non ho avuto risposta». L’«errore» di ieri arriva dopo gli sgomberi di altri due centri sociali, Crash e Vag61.

Poliziotto anti-sgombero

Poteva essere un’altra scuola Diaz, con ragazzi inermi massacrati dalla polizia, ma un funzionario di polizia si oppose alle pressioni politiche di Forza Italia, che chiedeva un’azione di forza contro i giovani del centro sociale Tempo rosso che avevano organizzato un concerto dei 99 Posse nel palazzetto dello sport di Sparanise, in provincia di Caserta. La notizia è tra le carte di un’inchiesta della magistratura: il poliziotto che disse «no» alle pressioni si chiama Leucio Porto, dirigente del Commissariato di Santa Maria Capua Vetere. Undici giovani erano stati denunciati, ma il pm aveva chiesto l’archiviazione. Il sindaco forzista Antonio Merola si era però opposto alla richiesta, e per questa mattina è fissata l’udienza al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

An contro l’Orso

Alleanza nazionale si è scagliata nel consiglio comunale di Milano e in quello regionale contro un dossier antifascista che circola in alcune città della Lombardia e firmato da due centri sociali milanesi, tra cui l’Orso. Secondo i nazionalizzati nel dossier sarebbero indicate persone e cose cui va negata «agibilità politica e fisica»: associazioni, locali pubblici, ritrovi e attività imprenditoriali, ma anche alcuni nomi di esponenti di An come Ignazio La Russa, il vicesindaco Riccardo De Corato, i consiglieri Prosperini, De Albertis e De Nicola. Nella mozione presentata si chiede un impegno formale al sindaco affinché «faccia massima pressione sul prefetto per perseguire duramente gli autori di tale fascicolo». I firmatari del dossier vengono definiti dagli esponenti di An «fucine di violenza e odio», promotori di un «attività incivile, illegale e criminale». Sotto accusa in particolare la frase «l’antifascismo per noi è essenzialmente militanza: la negazione dell’agibilità politica e fisica ai fascisti». Proprio nel centro sociale Orso militava Davide «Dax» Cesare, il giovane accoltellato a morte un anno fa da tre neofascisti milanesi.


Devastato per «errore»

Prima hanno fatto irruzione, sfondando porte, spaccando computer, stampanti e fotocopiatrici, poi sono andati via scusandosi per aver sbagliato «numero civico». Protagonisti carabinieri, polizia, digos e vigili urbani, vittima il centro sociale ex mercato 24 di via Fioravanti a Bologna, titolare da due anni di una regolare concessione da parte del comune e che ha subito danni per almeno cinquemila euro.