Verso il 16 ottobre: la vergogna di Arluno

make_capitalism_history_by_ghostcity-49c0e46159c71Verso la manifestazione del 16 ottobre riceviamo e inoltriamo un comunicato della Fiom Ticino Olona.

EMME-A DI ARLUNO: MENO 25% DI SALARIO O CHIUDO L’AZIENDA. ARRIVA LA UILM, IL PADRONE PAGA LE TESSERE A TUTTI E FA L’ACCORDO

Questa mattina, di fronte alla Sede della EMME-A di Arluno. si è svolto un presidio molto partecipato di lavoratori metalmeccanici organizzato dalla FIOM Ticino Olona  al fine di denunciare i gravissimi atti e ricatti che si sono verificati. Sindacalisti compiacenti che sottoscrivono accordi capestro a danno dei lavoratori, violando leggi e contratti e chi dissente è LICENZIATO!
Questo è quanto accaduto alla EMME-A, azienda metalmeccanica di Arluno.

Arriviamo ai fatti:

l’azienda, a fronte del perdurare della crisi,convoca i lavoratori e minaccia la chiusura dello stabilimento se non si accetta la riduzione del 25% dello stipendio.

Di fronte alle rimostranze dei lavoratori, la EMME-A chiede supporto all’API di Abbiategrasso e a un consulente del lavoro i quali, a loro volta, attivano un sindacalista della UILM di Milano che prontamente interviene.
La “mediazione” imposta ai lavoratori (vedi verbali allegati) è:

  • Cancellazione del premio feriale (elemento fisso della retribuzione)
  • Un’ora di prestazione lavorativa gratuita al giorno, in straordinario, dal lunedì al venerdì.

Inoltre azienda e sindacato, per tutelarsi da questa grave violazione e prevenire azioni legali contro di loro, costringono i dipendenti a sottoscrivere un verbale individuale di conciliazione ed accettazione. Tutti i lavoratori vengono iscritti d’ufficio alla UILM con trattenuta sindacale interamente a carico dell’azienda. L’unico lavoratore, iscritto FIOM, che decide di opporsi dichiarando di non voler aderire ad un organizzazione sindacale della quale non ne appoggia i principi, viene messo alla porta e licenziato ( 11 anni di anzianità aziendale)

La FIOM Ticino Olona dichiara che oggi questo non è un caso isolato, ma è una pratica ormai diffusa sul territorio e che i casi si stanno moltiplicando anche sotto la spinta dell’accordo separato di Pomigliano e sulle deroghe al CCNL.

La Fiom Ticino Olona, oltre a voler presentare esposto all’INAIL e all’INPS, poiché una prestazione non retribuita manca delle necessarie adempienze assicurative e contributiva, ha già dato mandato ai propri legali di impugnare il licenziamento per illegittimità.

La FIOM Ticino Olona invita tutti i lavoratori vittime di soprusi, ricatti e discriminazioni a segnalare episodi simili affinché la dignità, la libertà e i diritti di ciascuno non siano mai calpestati.

La Fiom Ticino Olona