NON SOLO MAMME: #IO DECIDO! (ma in Italia ancora…)

A distanza di due giorni dalla “Festa della mamma”, riproponiamo un testo del 2009 scritto da alcune compagne milanesi che risulta, purtroppo, fortemente attuale.

Come Collettivo MaLe_Donne ci sentiamo di ri-condividerlo con tutt* voi.

Buona lettura!

 

In nessun altro paese d’Europa si parla tanto di FAMIGLIA e di MAMMA come in Italia. L’Italia dovrebbeessere quindi il paradiso delle mamme ed è invece uno dei paesi d’Europa in cui la condizione di madre èpiù difficile. La prova è che la natalità è tra le più basse del mondo.

La PRECARIETA’ impedisce alle ragazze di fare progetti sul loro futuro. Questo vale anche per gli uomini ovviamente, ma le donne pagano un prezzo più alto perché, se desiderano essere madri, diventeranno“madri-nonne” con rischi per la loro salute, oltre che per quella di figli e figlie. Alle precarie non è riconosciuta alcuna indennità di maternità e i contratti a progetto prevedono il rientro al lavoro subito dopoil parto. Inoltre la gravidanza è spesso causa di licenziamento, anche se la legge lo vieta.

La LEGGE 40 sulla fecondazione assistita, voluta dalle correnti filoclericali, impedisce l’esame preimpianto degli ovuli fecondati e costringe le madri, in caso di malattie e malformazioni del feto, o ad abortire o ad accettare una prole malata. Questa modalità costringe le donne ad un vero esilio riproduttivo in altri Paesi. Inoltre, fino ad un mese fa, la stessa legge non ammetteva il donatore esterno alla coppia.

La legge 194 che consente l’ABORTO nei primi tre mesi di gravidanza è continuamente sotto attacco, così come l’idea che le donne possano poter scegliere se e quando diventare madri.

La carenza di ASILI NIDO PUBBLICI e il costo dei privati costringe le donne o a tornare a casa per ann ioppure a spendere l’intero salario per tenere i figli all’asilo.Tutte le statistiche di organismi internazionali dicono che le donne italiane lavorano in casa molto più degli uomini e molto più delle donne di altri paesi. Sono sotto tiro congedi di maternità, congedi parentali, permessi per i disabili e per chi se ne prende cura,l’esenzione dal lavoro notturno per le neo mamme: spesso vengono violate le leggi o firmati accordi sindacali che peggiorano le condizioni delle donne.

Molte donne che lavorano a PART-TIME preferirebbero lavorare a tempo pieno, ma ad altre, che vorrebbero occuparsi personalmente dei figli o costrette dalla mancanza di servizi per l’assistenza agli anziani e la cura dei bambini a chiedere il part-time, non viene concesso, sono emarginate.

Il PACCHETTO SICUREZZA propone la denuncia delle clandestine da parte delle strutture sanitarie e l’impossibilità di denunciare e riconoscere un figlio da parte delle madri irregolari: una proposta crudele e nazista. Inoltre nei CIE e Cara, i moderni lager della fortezza Europa, la violazione dei diritti umani e le violenze fisiche e psicologiche contro le donne sono all’ordine del giorno.

 

Collettivo Femminista MaLe_Donne Mantova

Riunione ogni venerdì alle 18 – Strada Chiesanuova 10

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