COMUNE DI MANTOVA

Non lo è perchè adottare la politica “preventiva, in quanto la pistola funziona da deterrente” come dice il comandante Ildebrando Volpi non risolve nulla, ma anzi rischia di aumentre l’insicurezza sociale; non lo è perchè nonostante le bandiere della pace sventolino fuori dal comune, poi si ingrassano le tasche dei ricchi mercanti di armi che allestiscono le guerre globali dalla Somalia all’Iraq. A maggior ragione, discutere di acquistare pistole pochi giorni prima dell’apertura di EXA, la fiera-mercato di armi di Brescia, appuntamento di contestazione nazionale del movomento, non è certo coerente, se poi qualche consigliere di maggiornanza si reca a Brescia insieme allle moltitudini.

Ma per quale motivo si dovrebbe dotare i vigili di pistole?

La richiesta pare provenga dagli stessi vigili, in quanto nel momento in cui si trovano a sostituire poliziotti o carabinieri in compiti di ordine pubblico, non si sentono sicuri come i loro colleghi. Strano, io credevo che il vigile fosse quell’ometto che in divisa e cappellone dirigeva il traffico e che al massimo mi dava la multa se parcheggiavo in doppia fila per 5 minuti. Non ce li vedo proprio i vigili che stazionano davanti al castello di San Giorgio il sabato e la domenica pomeriggio, alla sera diventare dei rambo che vanno a combattere il “crimine” mantovano a fianco dei carabinieri.

Gaddi, consigliere di rifondazione, spulcia legge per legge traendone la conclusione che i vigili “possono” svolgere compiti di ordine pubblico: nessuno li obbliga a farlo, come sembrava essere sottinteso dalla relazione introduttiva di Ildebrando Volpi. E’ pertanto il consiglio comunale che si fa carico della responsabilità di coinvolgere i propri dipendenti in operazioni di polizia. E’ stata a dire il vero la firma al Patto per la Sicurezza del 2000 di Burchiellaro il primo passo per la costruzione della quearta forza di polizia. Detto questo è meglio entrare nel merito di quale sia il crimine a Mantova

Dai dati trasmessi dalla Prefettura di mantova dal luglio 1999-giugno 2001,emerge chiaramente una flessione netta dei reati in controtendenza rispetto ai valori nazionali (in particolar modo rapine e furti in negozi e appartamenti). In un anno il decremento è stato di ben 110 unità (-20,8%).

Rapine.Sono diminuite in un anno del 17,85%

Omicidio. E’ aumentato da 0 casi a 1 in un anno.A livello percentuale si parla, in effetti del +100%…

Estorsione. Passando da 4 a 6 casi l’anno le estorsioni sono aumentate del 50%

Furto in abitazione. In un anno tale reato ha avuto una flessione di quasi il 40%

Furto in negozio. Il numero di furtiin negozio è precipitato da 75 a 11 nel giro di un anno con un calo del 85,3%

Furto in esercizi pubblici. Il reato è aumentato del 50% in due anni.

Furto in uffici pubblici. Il reato ha subito una flessione del 19,5%

I reati di borseggio hanno subito un lieve incremente di quasi il 2%, quelli di scippo dell’1%.

I dati si commentano da soli.Lo stesso questore nei giorni scorsi ha dichiarato che a Mantova non esiste un problema criminalità e la stessa città è tra gli ultimissimi posti nella classifica delle città delittuose.D’altra parte la stessa regione ha tagliato i fondi a Mantova (in gara con Brescia e Milano) per l’acquisto di armi per il corpo dei vigili, cvosto che pertanto ricadrà a carico de cittadini.

Penose curiosità emergono dalle dichiarzioni dei consiglieri e dal voto finale.

Mattia Palazzi, presidente provinciale dell’arci vota a favore dell’armamento, sostenendo di farlo per la sicurezza dei vigili. E’ un po’ contradditorio…credevo che l’arci fosse contro qualsiasi forma che potesse fomentare l’insicurezza sociale e che a maggior ragione fosse contro la dotazione e l’acquisto di armi che abbiano come minimo la funzione di deterrente, per non parlare di drammi peggiori che ne possono scaturire. Gaddi legge un pezzo di documento sulla criminalità. Palazzi annuisce convinto. Il documento è quelllo del ministro Pisanu, Negrini e Tratari votano a favore.

Fidone, capogruppo DS, pone un intelligente interrogativo alla giunta: “Ma come fa un vigile di notte a fermare un Tir sulla statale?Col Fischietto????”. No, suggerirei che gli sparasse alle ruote, lo facesse ribaltare e poi gli chiedesse i documenti…

Burchiellaro chiede, alla fine del consiglio comunale il diritto di replica. Incentra tutto l’intervento per attaccare Rifondazione e i giovani pacifisti (noi) o i pacifisti della domenica di via Tezze perchè in provincia rifondazione non fa nulla per disrmare le guardie dei boschi che devono fronteggiare i bracconieri. Scusate se il paragone forse non regge… Nulla dice nel merito delle armi ai vigili. Un atteggiamento che ricorda chi ha la coda di paglia.

Armi ai vigili

[[image:pistole.png::left:0]]di Corrado

Martedì 31 si è svolto il consiglio comunale per dotare di armi il corpo dei vigili urbani di Mantova. A contestare la proposta della giunta comunale, oltre a noi c’era il centro di via Tezze. Appena il presidente Saggiani avverte dell’inizio del dibattito,srotoliamo lo striscione dove appare una gigantografia del sindaco Burchiellaro sorridente e di fianco la scritta “Un impegno concreto: più violenza nelle strade”, giusto per ricordare la concidenza di metodo e di merito con le scelte politiche dei forzitalioti.

Già, perchè scegliere di comprare 20 Tanfoglio calibro 9 da distriubuire ai vigili per combattere il crimine, non mi sembra una tipica mossa di una sinistra che si professa pacifista .